Lascia un tuo pensiero quando ti capita di leggere i miei, perchè questi ultimi possano arricchirsi. Grazie



martedì 20 aprile 2010

Elling


Ciao a tutti,
sono latitante da qualche giorno, ma non funziona la connessione a casa, quindi non ho potuto aggiungere nulla di nuovo.
Torno con la proposta di un altro film che ho guardato proprio la settimana scorsa: "Elling".
E' un film di Petter Naess, uscito nel 2001 ed è ambientato in Norvegia; è la storia di due uomini che hanno passato diversi anni in una struttura residenziale per pazienti psichiatrici e ai quali il governo offre la possibilità di trasferirsi in un appartamento in città in cui vivere, sviluppando una propria autonomia e cercando di integrarsi gradualmente nella società. La vicenda è narrata da uno dei due protagonisti, Elling appunto, come una sorta di diario in cui esprime il suo vissuto interiore rispetto alla situazione completamente nuova in cui si trova a vivere: prima di esser inserito nella struttura psichiatrica, aveva vissuto solo con la madre per trent'anni e non aveva sviluppato un'autonomia personale, nè tantomeno dei progetti di vita; all'improvviso è chiamato a crescere, vincere tutte le sue ansie (a partire dal rispondere al telefono) per imparare a badare a se stesso e ad una casa, insieme al suo amico e compagno di stanza, ossessionato dal desiderio di incontrare una donna con cui condividere la sua vita. Le condizioni sono queste: se non dimostreranno di essere in grado di vivere da soli, senza il supporto di un assistente, dovranno tornare nella residenza psichiatrica.
Il dipanarsi della storia ha un ritmo tranquillo ma non lento, lascia il giusto spazio alle riflessioni personali permettendo di rielaborare gli episodi di cui Elling ci rende partecipi.
Io l'ho apprezzato, anche se, per certi aspetti non mi sembra possa rispecchiare a pieno la realtà: i due amici non vengono molto accompagnati nel loro percorso, sono lasciati a se stessi, se non per qualche controllo periodico da parte dell'assistente sociale.
Però mi è molto piaciuto come il protagonista narra la vicenda, la modalità con cui condivide le sue considerazioni e il modificarsi del suo rapporto con la realtà.
In particolare mi colpisce il rapporto che instaura con il suo amico: il vederlo più coraggioso e disponibile a cercare contatti con altre persone e realtà, provoca in lui invidia e paura di sentirsi "sorpassato" nelle relazioni e di perdere la persona che (in sostituzione alla madre) gli consente di rimanere nel proprio guscio, ma non solo. Proprio questo, però, farà emergere la consapevolezza che per poter vivere meglio deve fare un salto di qualità, decidere di voler abbandonare tutte le ansie dalle quali si liasciava dominare e farsi un pò violenza per vincerle.

A questo proposito una scena credo sia emblematica: quando i due si trovano al ristorante ed Elling deve andare al bagno; vorrebbe andare a casa ma l'amico lo spinge ad utilizzare il servizio del ristorante.
Elling si fa coraggio e alzatosi da tavola si dirige verso il bagno, questi i suoi pensieri: "Com'è diversa la gente, alcuni sciano da soli verso il Polo Nord, mentre io devo raccogliere tutto il mio coraggio per attraversare la sala di un ristorante. Dev'essere questo quando parlano di limiti da valicare".
Purtroppo non ho trovato la scena, ma se ci riesco ve la posto!!

Buona visione

Nessun commento:

Posta un commento