Lascia un tuo pensiero quando ti capita di leggere i miei, perchè questi ultimi possano arricchirsi. Grazie



giovedì 27 maggio 2010

"PassaParola"


Buooonasera!!!
Altra proposta interessante, o almeno lo è per me..

Nei giorni 11 e 12 giugno si terrà a Padova, presso il Palazzo del Bo' (precisamente in aula magna) un convegno internazionale riguardante la classificazione ICF, ovvero quella elaborata dall'OMS per categorizzare le disabilità di varia natura, con l'intento di porre l'accento sulle abilità residue su cui è possibile fare leva per aiutare chi ne ha bisogno ad raggiungere il livello più alto possibile di autonomia.
Nello specifico del convegno si punterà l'attenzione su quali siano i modelli di educazione inclusiva, ispirati a tale approccio, a cui far riferimento; oltre alla partecipazione di relatori di fama internazionale, verranno riportate esperienze di educazione svolte da studenti della facoltà di Scienze della Formazione, di Padova (chiaro).
Per capire bene di cosa si tratta e quale sia il programma, vi invito a visitarne il sito ufficiale: http://icf.educazione.unipd.it/

Dove si trova il Palazzo del Bò?


martedì 25 maggio 2010

FOR Festival della Formazione

Brevemente comunico che nei prossimi giorni a Mirano (provincia di Venezia) si svolgerà al Festival della Formazione.
Nel programma, che abbraccia le giornate dal 27 al 30 maggio, sono previsti incontri con docenti provenienti da diverse università italiane ed estere, incontro con autori di saggi e romanzi, concerti...di tutto un pò.
Se siete interessati e volete sapere qualche dettaglio in più non dovete far altro che visitare il sito ufficiale della manifestazione:http://www.festivaldellaformazione.it/


Buona giornata a tutti

lunedì 24 maggio 2010

Jean Marc Gaspard Itard

Oggi ho pensato di offrire qualche semplice informazione sulla Pedagogia Speciale, ovvero quella parte di pedagogia che rivolge particolare attenzione all'educazione e formazione di persone con disabilità.
Una persona molto importante in questo senso è J.M.G.Itard, medico ed educatore francese vissuto tra il 1775 e il 1838. E' considerato il precursore della vera e propria pedagogia speciale ed ha fondamentalmente il merito di aver sottolineato che l'educazione dei bambini con disabilità deve superare la medicalizzazione del deficit, pur comprendendola, in quanto parte integrante della persona.
L'azione educativa deve sempre esser pensata, secondo questo medico, come uno strumento per la costruzione della libertà: anche quando si è indotti a credere che la persona resterà dipendente dagli altri per tutta la vita.
Quattro sono i punti fondamentali per una buona azione educativa:
1-Accettazione di un'ipotesi verosimile: io direi, considerare il deficit (oggettivamente ineliminabile e condizionante), ma anche le potenzialità di chi ho di fronte e puntare su quelle;
2-Costruzione di un progetto educativo: pensare a come concretamente si può favorire lo sviluppo delle potenzialità individuate;
3-Impegnarsi per ottenere un cambiamento, inteso in senso migliorativo;
4-Adottare la prospettiva temporale del futuro: considerare sempre l'altro come capace di sviluppo, considerarlo come persona che può voler costruire un proprio progetto di vita e aiutarlo a realizzarlo nella misura in cui è possibile.

Io penso che siano un pò le basi per quello che Ferdinando Montuschi (importante docente di pedagogia speciale) chiama il "Pensare Speciale", ovvero quella forma di pensiero che induce a considerare sempre la specificità dell'altro e le sue possibilità di crescita e sviluppo; e a lavorare per accompagnarlo nel raggiungimento di un livello più alto possibile di autonomia.
E sottolineo la differenza tra autonomia e autosufficienza.
Autosufficienza indica la capacità di provvedere ai propri bisogni senza richiedere l'aiuto di altri; per cui volendo sviluppare autosufficienza in una persona dovrò aiutarla, ad esempio, a saper gestire i propri bisogni fisiologici e a mangiare da sola.
Autonomia deriva dal greco Autonomos = auto-, -legge;  quindi fa riferimento alla capacità di agire dandosi da sè delle regole e rispettando spontaneamente quelle poste dall'esterno, senza l'interferenza da parte di altri.
Concretamente l'autonomia si declina nell'area della mobilità/spostamento, quella personale (qui entra in gioco anche l'autosufficienza), nell'area sociale (che riguarda la partecipazione alla vita sociale) e in quella dell'apprendimento, che oggi in modo particolare richiama la questione della formazione permanente.

Come ho detto il pensare speciale consiste, oltre ad altri aspetti, nel focalizzare l'attenzione sull'obiettivo di massima autonomia possibile, in virtù della soggettività, specificità della persona a cui rivolgo il mio intervento; questo per poter garantire un percorso di integrazione e non solo di inclusione.


Non basta assicurarsi che sia garantito l'accesso delle persone con disabilità ai vari ambiti della vita: la scuola, il lavoro, i luoghi di incontro. Il vero auspicio e motore del nostro intervento è rendere queste persone veramente partecipi, insieme agli altri!



Questa la sfida...una delle tante, in realtà..

venerdì 21 maggio 2010

Tirocinio...

Ciao cari lettori,
mi sono ripromessa di raccontare un pò la mia esperienza di tirocinio, perchè credo possa sempre essere utile per chi deve intraprenderlo avere un confronto con altre persone che l'hanno già fatto. Anche se poi ognuno lo vive a modo suo, trova opportunità e ambiti diversi, però ci sono sicuramente alcuni aspetti che accomunano noi studenti in questa parte di percorso universitario.
Di solito si parte dall'inizio a raccontare una storia, ma io sono fatta tutta a modo mio...e comincio dalla fine, riportandovi la dedica che ho lasciato nell'apposito "quaderno dei tirocinanti" al Centro Educativo Occupazionale per Disabili, quando ho passato il mio ultimo giorno con gli ospiti e gli operatori del centro.

"Ciao a tutti,
è giunto il termine del mio percorso qui con voi ed è impossibile descrivere in poche righe tutto ciò che ho vissuto e provato nel corso di questa esperienza.
Però ricordo bene quanto ero timorosa e insicura quando ho iniziato e come voi, invece, mi abbiate dato coraggio facendomi sentire accolta.
Mi ha colpito come tutti gli operatori e i tirocinanti che ho incontrato, in modo singolare abbiano messo in gioco le proprie risorse mostrando di aver ciascuno tanto da dare.
Sono molto contenta delle relazioni instaurate con tutti voi, che mi hanno arricchita; mi avete fatta sentire ben voluta aiutandomi, così, ad avere più fiducia in me, a riscoprire il mio valore e ad apprezzarmi un pò di più.
Non mi resta quindi che ringraziarvi di cuore e salutarvi con la speranza di aver lasciato anch'io a voi, almeno una parte di quello che avete donato voi a me."

Con grande commozione, mia e di tutti loro (compresi gli operatori!!) ho terminato così la mia esperienza...
...Ma vi racconterò più nel dettaglio...


A presto

martedì 18 maggio 2010

MusicArTerapia

Buon giorno!!!!
Ho ricevuto una proposta, alla quale purtroppo dubito di poter partecipare, ma che è davvero interessante.
Nella settimana dal 19 al 25 luglio (2010) si svolgerà un percorso di formazione sulla MusicArtTerapia,  presso una scuola a Cazzago di Pianiga, provincia di Venezia.
Il percorso è intitolato "Dal grembo materno al grembo sociale" e sarà tenuto da Stefania Guerra Lisi, direttrice della Scuola Quadriennale di MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi e ideatrice della disciplina stessa.
Il corso, quadriennale come detto, è offerto dall'Università Popolare di MusiCarTerapia (UPMAT), membro della Confederazione Nazionale delle Università Popoliari Italiane (CNUPI): al termine del percorso, pertanto, viene consegnato un diploma, riconosciuto anche dal Ministero della Sanità; tant'è che a Roma è stato istituito anche un Master biennale per laureati che consente di acquisire il titolo.
In poche parole il metodo si basa sul collegamento fra le espressioni grafica, cromatica, corporea, plastica, musicale e linguistica, così da consentire un'espressione più integrale della propria personalità; questo attraverso un percorso educativo-terapeutico.
La partecipazione al corso offre l'occasione di fare direttamente esperienza del metodo e di imparare ad applicarlo in quanto professionisti in progetti rivolti ad altri; può essere utile, quindi, a figure come educatori, animatori, operatori socio-sanitari, psicologi, insegnanti...ma anche ai genitori!!
Infatti è aperto a chiunque sia incuriosito e desideroso di sperimentare!

Siete curiosi? Volete saperne di più? 
Andate a visitare il sito http://www.centrogdl.org/

domenica 16 maggio 2010

"Una vita imprudente, percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia"

Cari lettori (pochi ma buoni :) ),
come pormesso oggi vi parlerò del libro che ho letto di Claudio Imprudente, ovvero quello citato nel titolo stesso del post.
L'opera, pur parlando di lui non è propriamente una biografia: in essa i fatti della sua vita si intrecciano con riflessioni sul tema della vita nel suo senso più intimo e profondo, a partire dalla realtà della diversabilità, ma giungendo fino al cuore di questioni che riguardano la persona in quanto tale, indipendentemente dalla sua forma di espressione; come la concezione che si ha del limite, della sofferenza, della felicità, del rapporto con Dio. Tutto questo mettendo in evidenza la necessità di una nuova culutra di umanità in cui il contatto con la disabilità può farci da guida in quanto "cartina di tornasole" (come direbbe Claudio Imprudente) della nostra capacità di guardare positivamente a se stessi e alla vita, alle sue diversità e potenzialità: in questa nuova cultura penso uno degli assi portanti sia identificabile in un'idea di integrazione che vada oltre il solo inserimento di persone diversabili nei vari domini dell'esistenza e che, quindi, come dice Claudio, porti alla costruzione di un mondo più a misura d'uomo (se è integrata una persona disabile, allora lo è sicuramente qualsiasi altra persona; questo credo sia il pensiero dell'autore).
Sono moltissimi i punti che mi hanno colpita leggendo questo libro, però mi soffermo su uno in particolare che credo sia rilevante proprio rispetto a questa nuova cultura di cui parla Claudio: l'utilizzo del termine diversabile.
Alla base di questa scelta c'è una doppia lettura del termine disabilità: la prima riguarda il deficit che è qualcosa di oggettivo, ineliminabile, in conseguenza al quale si possono solo cercare di ridurre le situazioni di handicap che a causa di esso, anzi dei fattori handicappanti esterni, si possono incontrare. La seconda vede la disabilità come una difficoltà che giustamente l'autore interpreta come sfida: la difficoltà, dice Claudio, è il "sale del gioco" è ciò che lo rende interessante, appagante e che attiva la nostra curiosità e fantasia oltre che la voglia di competere positivamente con gli altri e con noi stessi. Questo vale anche per le difficoltà della vita, come lo sono le disabilità, la cui necessaria accettazione non richiama un atteggiamento di passiva rassegnazione, bensì una presa di coscenza della situazione, nei suoi limiti e nelle sue potenzialità: allora si può anche, partendo dal dato di fatto, ingegnarsi con la propria creatività per affrontare positivamente la difficoltà stessa.
Diversabilità pertanto, vuole liberare la persona con deficit e la sua esistenza da una connotazione negativapropria della nostra cultura e valorizzare la possibilità di realizzazione di vita a partire dalle più comuni attività umane: ad esempio Claudio non può parlare come chiunque altro, ciò non significa che non lo possa fare in assoluto, lo fa diversamente; ovvero grazie alll'ausilio di una lavagnetta in plexiglass e, soprattutto nei convegni, di una persona che legga a voce ciò che lui "scrive" con gli occhi.
E le persone con grave ritardo mentale o disabilità fisica? Quelle con cui è impossibile dialogare o che sembra che esistano e basta? Difficile considerarle diversamente abili. Allora C.Imprudente sottolinea l'essenza più profonda dell'uomo, ovvero l'essere di per sè, già per questo segnato di profonda dignità e l'essere in relazione con l'altro, che non significa necessariamente essere attivi nell'interazione, anzi molte volte vuol dire saper fare spazio dentro di sè per saper accogliere l'atlro e permettere a lui di esprimersi per com'è: una persona cerebrolesa nella sua debolezza, ci permette di farlo, senza tentare prevaricazioni; e noi, sappiamo dare questo spazio agli altri? Forse queste persone esistono proprio per metterci in discussione e aiutarci ad essere più umani.

Se devo esprimere un giudizio riguardo il libro di Claudio Imprudente posso dire che esprime una personalità fresca e coinvolgente senza per questo ricadere in una visione fiabesca della realtà; Claudiop più volte ricorda al lettore che una chiave di lettura ottimista non toglie il fatto che la vita abbia le sue fatiche, sia segnata da momenti di grande sofferenza e che molte volte vengano meno le forze; il vedere le potenzialità di un diversabile non significa rimuovere dalla coscenza la presenza del deficit e ciò che questo oggettivamente ed inevitabilmente comporta. Ma significa piuttosto cercare, ogni volta che si sentono mancare il coraggio e la determinazione, di recuperare le forze ritrovando la fiducia in se stessi e nelle persone che ci circondano e sulle quali è possibile contare.

Ho scritto un fiume di parole e ne potrei far scorrere molte altre: arrivata all'ultima pagina del libro il mio primo pensiero è stato che avrei dovuto rileggerlo almeno una volta e il secondo che questa lettura non si è conclusa in se stessa, bensì mi chiede di esser continuata con altre letture di altrettanto valore formativo, non solo in quanto professionista, ma anche, innanzitutto, come persona.

Vi lascio una citazione del libro che davvero racchiude l'essenza della peroalità dell'autore: "E la mia disabilità? Microscopica mancanza rispetto a tutto ciò che mi è stato donato, un granello di sabbia in meno in una infinita spiaggia"...
E ricordo che Claudio ha una tetraparesi spastica


lunedì 10 maggio 2010

Una persona esplosiva!!



Ciao a tutti, ancora non ho la connessione a casa, ragion percui è passato così tanto tempo dal mio ultimo post; in teoria al massimo domani dovrebbero riattivarla, chissà che sia così!!
Oggi vorrei parlare brevemente di una persona molto speciale, che rappresenta chiaramente il fatto che, anche quando sembra inutile sperare, anche nelle situazioni in cui vediamo solo dolore e difficoltà, possiamo trovare una ragione di vita, una possibilità per crescere, scoprire il proprio significato e trovare una realizzazione: mi riferisco a Claudio Imprudente.
E' nato nel 1960 nella provincia di Bologna ed è una persona molto impegnata nel sociale e nella promozione di una nuova cultura della diversabilità: ha infatti fondato il Centro di Ricerca sull'Handicap a Bologna, nel 1980, nel quale, in qualità di direttore, lavora assieme ai suoi colleghi con costanza a progetti di ricerca, documentazione e promozione, come sono rispettivamente la rivista "HP-Accaparlante" (di cui è capo redattore) e il Progetto Calamaio attraverso il quale incontra bambini e ragazzi nelle realtà scolastiche di vario livello e di tutta Italia per far conoscere ciò che veramente rappresenta la diversabilità. Senza dimenticare che ha anche scritto dei libri, alcuni per bambini e altri per adulti.
Attualmente vive nella provincia di Bologna in una casa che accoglie diverse famiglie che hanno scelto di vivere in una dimensione comunitaria a avendo come riferimento per la loro vita Gesù Cristo: la comunità si chiama infatti Maranà-tha, "vieni Signore".
Ah..è diversabile anche lui, come tanti altri: ha una tetraparesi spastica che però, a quanto pare, non gli impedisce di esprimere tutta la sua personalità esplosiva.


Questo breve assaggio è per introdurre una persona di cui parlerò ancora, in particolare mi soffermerò su uno dei suoi libri che ho letto e che mi ha dato spunto per riflessioni anche rispetto alla mia vita e al modo con cui io "me la narro", lamentandomi, spesso e volentieri, e lasciandomi prendere da mille paure per il domani.
Beh, intanto vi lascio il link al sito che riunisce informazioni sulla sua rivista "HP-Accaparlante" e sul Centro Documentazione Handicap di Bologna.
http://www.accaparlante.it/

Lo inserirò a lato pagina in un elenco link (quando finalmente blogger deciderà di aggiornare la modifica!)

Baci e a presto!!