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giovedì 8 luglio 2010

Si può fare!!!

Caio a tutti, ne è passato di tempo...
ma ho proprio una proposta interessante per passare una piacevole serata.
Ho guardato pochi giorni fa il film "Si può fare", di Giulio Manfredonia e Fabio Bonifacci e interpretato da Claudio Bisio.
Ovviamente come gli altri film di cui vi ho parlato, affronta il tema della disabilità, da un punto di vista che a me interessa particolarmente (sarà pure l'argomento della mia tesi), ovvero l'inserimento lavorativo.
Il protagonista è Nello, un giovane imprenditore milanese che, avendo perso il proprio posto di lavoro, si trova a dover dirigere una cooperativa i cui lavoratori sono ex pazienti psichiatrici.
Quando arriva in questo ambiente, per lui assolutamente nuovo, si trova davanti ad un gruppo di persone i cui compiti effettivi nell'arco della giornata sono molto limitati; per lo più passano il tempo a non fare nulla. E questo non stupisce se si considera che la cooperativa ha come sovrintendente un medico psichiatra, convinto nell'impossibilità di poter affidare loro dei lavori veri e propri.
Nello, invece, si pone con un'ottica completamente diversa: per lui in una cooperativa i padroni sono i soci, ovvero coloro che lavorano per essa, indipendentemente da che tipo di persone siano. Loro stabiliscono insieme le regole, i tempi e le modalità di lavoro; e soprattutto: lavorano!!
Questo atteggiamento mi fa subito pensare a quello che Enrico Montobbio chiama "Pensare speciale": invece che focalizzarsi sui limiti della persona, si può guardare alle sue potenzialità e aiutarla ad esprimerle, metterle in gioco.
Nello ha in sè questa attitudine pur non avendo studiato e nemmeno avuto mai a che fare con l'ambito della disabilità; ci crede con il cuore a sprona i soci della cooperativa a scegliere un lavoro che possano effettivamente fare, che consenta loro di offrire davvero un servizio alla società e di guadagnare un proprio stipendio.
Ho molto apprezzato, come il regista abbia saputo sottolineare che, però, l'attitudine personale non è sufficiente per poter intraprendere un percorso di aiuto effettivo: nel corso delle vicende Nello dovrà affrontare molti aspetti che non aveva considerato come ad esempio il tema della sessualità, dell'affettività, a volte anche imbattendosi in situazioni molto dolorose e maledicendosi per non averle sapute evitare.
Purtroppo può succedere, soprattutto nell'ambito così complesso della disabilità, di fare delle scelte che finiscono per rivelarsi sbagliate o addirittura dannose; di lasciarsi trasportare dall'entusiasmo e di perdere la giusta lucidità necessaria per tenere in considerazione tutte le variabili coinvolte in una determinata situazione: se non succedesse non saremmo umani.
Però, la storia di Nello e dei suoi soci, ci insegna che nel tempo, facendo esperienza, anche attraverso il fallimento, è possibile imparare a considerare e gestire anche gli aspetti che non si conoscevano: è possibile riuscire a sviluppare e far maturare quel "pensiero speciale" che abbiamo già in partenza.
Si può fare!!!


Mi sembra particolarmente emblematica una canzone, che mi ha fatto conoscere un amico e compagno di università, in occasione di un lavoro fatto insieme per un esame.
E' la canzone "Si può fare" (appunto) di Angelo Branduardi, che invita a riflettere sul fatto che non vale la pena scoraggiarsi o rassegnarsi, ma piuttosto pensare a quale sia la scelta che di volta in volta può aiutarci ad affrontare le situazioni difficili e a realizzare le nostre aspirazioni: e soprattutto avere il coraggio di decidere ed agire davvero!
O almeno questo è quello che ha trasmesso a me...voi che ne pensate?

Si Può Fare!! (A. Branduardi)

Intanto ascoltatevi questa canzone...ne vale la pena!!  (grande Fabietto!!!)

E non dimenticate di guardare il film! :)

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